Nel 2023, 17,2 milioni di contribuenti hanno destinato il 5 per mille agli enti del Terzo Settore, generando 552 milioni di euro. Tuttavia, a causa del tetto di 525 milioni imposto dalla legge, 28 milioni non sono stati erogati, disattendendo la volontà dei cittadini. Questo limite compromette l’efficacia degli enti non profit e mina la fiducia nel sistema fiscale. Un partito dell’attuale governo, mentre l’opposizione paladina del welfare tace, ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio 2025 di innalzare di 10 milioni il tetto dei 525 milioni, ma è stato immediatamente ritirato. Dieci grandi organizzazioni, tra cui AIRC, EMERGENCY, FAI, MSF, Save the Children, Telethon, ActionAid e UNICEF, hanno chiesto al Governo l’eliminazione del tetto, proponendo l’equiparazione all’8 per mille, che non prevede alcun limite. In alternativa, hanno sollecitato almeno un adeguamento del finanziamento in linea con la crescente partecipazione dei contribuenti. A tutt’oggi, con la dicitura prestampata delle dichiarazioni dei redditi, si annuncia, urbi et orbi, che lo Stato rinuncia al 5 per mille dell’Irpef di chi ci metterà la firma, ma poi non fa quello che dice. Maltrattando la volontà degli italiani. È fondamentale che le istituzioni riconoscano e rispettino le scelte dei cittadini garantendo che i fondi destinati siano effettivamente erogati agli enti selezionati.

L’ASSOCIAZIONE “LIBERAMENTE INSIEME” HA ADERITO ALL’U.N.A.SA.M
Dal 13 gennaio 2025, la nostra Associazione ha il piacere di annunciare la propria adesione all’U.N.A.SA.M