LA CURA CHE IMPRIGIONA – TESTIMONIANZA E RIFLESSIONI DI LUCA SUGLI PSICOFARMACI
Quando ai bisogni interiori non si risponde in modo adeguato con l’ascolto, l’empatia e un aiuto professionale adeguato, ma si soffocano gli stati di sofferenza con gli psicofarmaci, allora si crea ulteriore sofferenza e la cronicizzazione dei sintomi. Luca (nome di fantasia) ci racconta la frustrazione nell’affrontare la sua sofferenza attraverso un sistema che offre soltanto trattamenti farmacologici, spesso in forma coercitiva, che non risolvono, abbassano la qualità della vita e i cui importanti effetti collaterali vengono scambiati per un peggioramento dello stato emotivo, che porta paradossalmente ad un rincaro delle dosi. Dopo anni di continuo peggioramento della sua situazione, Luca ha finalmente intrapreso la riduzione del carico farmacologico e sta riacquistando la fiducia nella vita.
Mimmo Fazioli, da un contributo tratto dalla pagina social “Mat”.
La sanità privata continua a colmare, spesso indisturbata, i vuoti lasciati da una sanità pubblica sempre più fragile. In psichiatria, poi, questo vuoto si fa ancora più evidente: un Dipartimento di Salute Mentale di fatto assente da anni, con due CSM privi di una direzione stabile, retti da figure “facenti funzione”.