In un momento in cui si moltiplicano iniziative e progetti volti all’inclusione sociale delle persone con disagio psichico – come le borse lavoro e i programmi riabilitativi individualizzati – la realtà dei servizi territoriali per la salute mentale in Molise racconta una situazione allarmante e, ormai, non più tollerabile.
Nonostante l’impegno di operatori e associazioni, l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise continua a non fornire risposte concrete. Una delle principali criticità è la perdurante mancata nomina dei Direttori dei Centri di Salute Mentale di Campobasso e di Isernia, condizione che paralizza di fatto la struttura e l’efficienza dell’intero Dipartimento di Salute Mentale. Senza guida, senza programmazione e senza responsabilità diretta, i servizi procedono alla giornata, privi di una regia che possa garantire progettualità e continuità terapeutica.
A questo si aggiunge la chiusura dello SPDC di Isernia, che ha ulteriormente caricato di lavoro ed emergenze lo SPDC di Campobasso. Un servizio che resiste solo grazie all’organizzazione attenta e competente del dottor Franco Addona, Direttore facente funzione del CSM di Campobasso. Ma non può essere un solo reparto – e pochi professionisti – a reggere il peso di due province.
Senza una direzione ufficiale del Dipartimento, è impossibile attuare progetti strutturati, coordinare le équipe territoriali, costruire una rete di servizi realmente integrata.
L’ASReM ignora da mesi le richieste di confronto avanzate da associazioni come “Liberamente Insieme ODV”, che raccoglie utenti, familiari e cittadini impegnati nella promozione della salute mentale. Serve una svolta, e serve subito. Perché senza una vera assunzione di responsabilità, ciò che rischia di crollare non è solo il sistema sanitario, ma la dignità e la speranza di chi ogni giorno combatte contro lo stigma e la sofferenza psichica.
Domenico Fazioli (Associazione Liberamente Insieme ODV- Campobasso)
